"Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?"
"Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?"

SCAPPATELLE NELLA ROMA REPUBBLICANA

SCAPPATELLE NELLA ROMA REPUBBLICANA (di Merani Lorenzo, 3BST)

Siamo abituati a pensare a Cesare solo come l’ultimo “dictator” della storia della Roma repubblicana, come un condottiero invincibile; ma com’era considerato Cesare dagli abitanti del suo tempo?
Sicuramente oltre alle sue eccezionali doti militari, stupiva la sua vita sentimentale,  particolarmente scandalosa, a partire dalla storia con Servilia Scipione fino a quella con Cleopatra.

Cesare

La storia più duratura: Servilia

Dopo aver sedotto, ai tempi del primo triumvirato, le mogli di entrambi i suoi alleati; prima la moglie di Crasso, Tertulla, e successivamente quella di Pompeo, Cesare si dedicò alla storia con Servilia Cepione.
Questa era sorellastra di Catone, poi detto “L’Uticense” dalla città di Utica dove si suicidò per evitare proprio la cattura da parte del suo grande avversario Cesare ai tempi della seconda guerra civile, e madre del cesaricida Marco Giunio Bruto, e non è da escludere che fosse figlio proprio del futuro “divus”.
In particolare, ci viene tramandato un episodio molto divertente da Plutarco nelle sue “Vita di Catone” e “Vita di Bruto”.
Nel 63 a.C., durante un forte alterco in senato, proprio tra Cesare e Catone, venne recapitata una tavoletta al primo.
L’Uticense affermò che si stesse verificando un complotto che coinvolgeva Cesare e i nemici della “Res Publica”.
Il futuro vincitore di Alesia allora porse la tavoletta al suo avversario che iniziò a leggerla ad alta voce.
Si accorse che questa non menzionava affatto complotti di sorta, ma consisteva in un messaggio un po’ troppo osé proprio della sorella Servilia. Umiliato, scagliò la tavoletta contro Cesare, insultandolo.

IL VERO AMORE?
Dopo questi avvenimenti, e altri due matrimoni, prima con Pompea, nipote di Silla, e poi con Calpurnia, figlia di Pisone, la quale accompagnerà il grande militare fino alla morte nonostante i suoi continui tradimenti, Cesare trovò la prima donna a conquistare davvero il suo cuore: era la regina d’Egitto, Cleopatra.
Della loro breve ma intensa storia d’amore ci parla Svetonio nelle sue “Vite dei Cesari”.

Incontratisi all’epoca della seconda guerra civile, ad Alessandria, e dopo che Cesare ebbe aiutato la giovane allora pretendente al trono a destituire il fratello Tolomeo XII, lo “storico più pettegolo della Roma Antica” ci riferisce di come i due “protraessero i banchetti fino all’alba” e di come Cesare “avrebbe attraversato l’Egitto fino all’Etiopia se l’esercito non si fosse rifiutato di seguirlo”; per poi invitare la regina a Roma colmandola dei più grandi onori e regali”.
Da queste storie possiamo quindi definire Cesare non solo come l’ultimo “dictator” della storia romana, ma anche come il primo “latin lover”? La risposta sembra evidentemente: sì.

Bibliografia: Plutarco, “Vita di Catone”; “Vita di Bruto”
                    Svetonio, “Vite dei Cesari”